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Imprese e PA: digitalizzazione

Parliamo oggi del rapporto tra imprese/PA e digitalizzazione con un focus sul Sud Italia.

Estratto del rapporto Gli effetti della trasformazione digitale sulle imprese e sulla PA della Puglia e Basilicata a cura di I-Com, Istituto per la Competitività.

I dati che emergono dall’adozione del cloud evidenziano:
  • un sensibile aumento dell’acquisto di servizi di livello alto (applicazioni software di finanza e contabilità, CRM, potenza di calcolo).
  • Aumento del 47% nel biennio 2016-2018 che coinvolge l’11% delle imprese italiane sopra i 10 dipendenti.
  • Come le dimensioni aziendali, in particolare relative al numero di addetti, risultino un fattore determinante nell’adozione del cloud.
A livello regionale:
  • in un contesto che mostra la netta prevalenza delle regioni del Nord Italia, nel 2018 le imprese lucane e pugliesi si fanno avanti. Risultano adottare il cloud rispettivamente nel 18,2% e nel 15,5% dei casi, a fronte di una media italiana che si attesta al 19,8%. Tali dati mostrano come ci siano ampi margini di diffusione di questa tecnologia anche a livello aziendale.
  • L’analisi statistica dell’impatto sulle imprese pugliesi e lucane derivante dall’adozione delle tecnologie digitali ed in particolare del cloud ci mostra dei dati dai quali imparare.

Puglia e Basilicata

Imprese, PA e digitalizzazione dati rilevanti:

  1. Se solo il 10% in più delle imprese investisse su tecnologie cloud, si potrebbe ottenere un incremento del valore aggiunto di circa €2 miliardi in Puglia (2,2% del PIL regionale) e ulteriori €266 milioni in Basilicata (il 2,2% del PIL regionale);
  2. rispetto a chi non impiega soluzioni cloud, le imprese che ne fanno uso mostrano una probabilità superiore di ricavi maggiori (+34%) – più elevata rispetto alla media nazionale (+27%) – con una probabilità addirittura doppia per le grandi imprese;
  3. per le piccole imprese, sembra essere il cloud pubblico a fare maggiormente la differenza;
  4. si stima un giro d’affari addizionale, nell’ipotesi di adozione del cloud da parte di tutte le imprese attualmente non utilizzatrici, fino a €24,5 miliardi per le imprese pugliesi e €3,2 miliardi per quelle lucane.

Settore pubblico

Se i benefici per le imprese sono evidenti e di una certa portata, non meno lo sono i vantaggi che la trasformazione digitale può portare anche nella Pubblica Amministrazione. Parliamo di sistemi più efficienti, capacità di accorciare le distanze tra PA e utenti, una maggiore qualità ed un più facile accesso ai servizi.

Attualmente l’interattività dei servizi pubblici risulta in fase di sviluppo. In particolare per quelli diffusi in ambito comunale e regionale, per i quali, tuttavia, si dispone di dati in larga parte risalenti al 2015:

  • le regioni del Centro Nord appaiano in generale maggiormente digitalizzate;
  • nell’utilizzo dell’e-government i dati sottolineano che la Puglia è in linea con la media nazionale del 70%. La Basilicata è tra le top cinque regioni, con un valore pari al 75%;
  • I comuni per regione che consentono di avviare e concludere online l’intero iter relativo ad un servizio in Basilicata sono il 28,2% e appena il 19,6% in Puglia, a fronte di una media italiana pari al 33,9%;
  • per quanto concerne i comuni che hanno effettuato e-procurement, la Puglia si attesta tra i top performer con l’87,3% dei comuni utilizzatori. La Basilicata risulta molto più staccata (61,1%);
  • rispetto all’adozione di servizi di cloud computing la Basilicata si posiziona leggermente al di sotto della media nazionale (24,4% dei comuni utilizzatori vs 25,3% medio). La Puglia presenta una diffusione lievemente maggiore (27%);
  • si osserva inoltre una situazione di relativo ritardo delle istituzioni rispetto alla disponibilità di competenze ICT ed all’erogazione di corsi di formazione. I comuni organizzatori di corsi di formazione ICT sono l’11,5% in Basilicata e il 27% in Puglia (sesta regione assoluta). Allo stesso tempo, però, i dipendenti che hanno seguito tali corsi sono rispettivamente appena il 3,7% e il 5,6%.
Piano triennale AgID

La strategia promossa nell’ambito del Piano Triennale AgID prevede la razionalizzazione delle infrastrutture pubbliche ed il loro consolidamento nei Poli Strategici Nazionali, con conseguenti sensibili risparmi per la PA.

A fronte di un incremento nell’adozione del cloud nella PA di circa il 10% nelle due regioni esaminate, I-Com stima:

Un risparmio fino a 68 milioni, di cui circa 57 milioni in termini di maggiore produttività (circa il 3,9% del totale nazionale). E ulteriori 11 milioni circa in termini di minori spese di energia.
Si tratta, peraltro, di un impatto parziale che non tiene conto dei risparmi indiretti che deriverebbero da una diffusione dell’e-government e dell’e-procurement. Riducendo il prezzo medio sostenuto per l’acquisto di beni e servizi si realizzerebbe un ulteriore contenimento della spesa pubblica.

RACCOMANDAZIONI:

È necessaria l’adozione di un’adeguata policy di supporto alla diffusione delle tecnologie digitali ed in particolare del cloud quale piattaforma abilitante per le imprese.

Abbiamo analizzato le caratteristiche del cloud computing e la sua configurazione in qualità di principale piattaforma abilitante della trasformazione digitale. Sappiamo che consente alle imprese e alle organizzazioni di estendere la propria capacità di elaborare, archiviare o accedere potenzialmente a qualunque mole di dati. Facilita, inoltre, la fruizione e la gestione di qualunque tipologia di servizio, anche estremamente avanzato, direttamente sui propri terminali.

Inoltre, l’analisi mostra come l’adozione di tecnologie cloud da parte delle imprese aumenti sensibilmente le probabilità di conseguire ricavi maggiori. In particolare se utilizzato nel modello public, ovvero servizi offerti da un operatore privato ad una molteplicità di imprese.

Si suggerisce quindi di:
  • Incentivare l’adozione del cloud da parte delle imprese attraverso adeguate policy di supporto e defiscalizzazione, nazionale e locale, indirizzate in particolare alle PMI. In considerazione dei risultati dell’analisi, le agevolazioni dovrebbero favorire prioritariamente servizi offerti in modalità public cloud.
  • Rilanciare a livello regionale la previsione contenuta nella legge di bilancio 2019 di includere il cloud tra le tecnologie che possono essere adottate utilizzando gli incentivi contenuti nel piano Impresa 4.0.
  • Sostegno e incentivazione di policy a supporto alla diffusione delle tecnologie digitali ed in particolare del cloud presso le PA.

I risultati del report indicano che, a fronte dello sviluppo dei servizi digitali nazionali, i quali hanno mostrato un significativo uptake nell’ultimo anno, l’offerta e l’interattività dei servizi offerti dalle PA appare ancora limitata. Ed in generale la digitalizzazione di imprese e PA risulta assolutamente migliorabile, specie nelle regioni meridionali.

Inoltre, lo studio I-Com mostra come l’impatto del cloud in termini di risparmi valga in Puglia e Basilicata circa €55 milioni solo per le amministrazioni comunali, ed ulteriori risparmi per €13 milioni vengono stimati per gli enti regionali.

Secondo recenti stime, i costi degli attuali data center, stimati in 11 mila unità, potrebbero incidere fino a €2 miliardi rispetto ai circa €5,8 miliardi l’anno che la Pubblica Amministrazione italiana spende nel settore ICT (fonte Consip/Sirmi).

Si suggerisce quindi di:
  • implementare e applicare misure adeguate affinché tecnologie cloud vengano adottate dalle Pubbliche Amministrazioni centrali e locali, in modo che queste possano offrire servizi di maggiore qualità ad imprese e cittadini, a costi più contenuti.
  • In questo senso l’architettura del Piano Triennale appare ben congegnata. Prevede da un lato l’implementazione di una sorta di community cloud, realizzato attraverso appalti Spc-Cloud pubblicati da Consip, da parte del Raggruppamento Temporaneo di Imprese. E dall’altro di un Cloud Marketplace su cui verranno offerti servizi di cloud pubblico da parte di CSP (Cloud Service Provider) certificati, oltre ai Poli Strategici nazionali.
  • A partire da aprile 2019, in particolare, le PA possono effettuare acquisti soltanto attraverso questa piattaforma, utilizzando MePA e SDAPA.
Formazione e rafforzamento delle digital skills dei dipendenti pubblici

Dall’analisi della diffusione delle competenze nella PA locale è emerso inoltre come Puglia e Basilicata abbiano coinvolto in corsi di formazione nell’ultimo anno un numero estremamente ridotto di dipendenti comunali.

Alla luce di tali risultati, in considerazione della digitalizzazione e dei notevoli risparmi che questa consente in termini di efficienza e produttività, appare opportuno:

  • incentivare la formazione dei dipendenti delle imprese e PA nella digitalizzazione. Questa è in grado di incidere sui risparmi e di abilitare l’offerta di servizi di qualità per imprese e cittadini. Ciò potrebbe essere realizzato in modo coordinato rispetto alla creazione dei centri di competenze previsti dal nuovo Piano triennale;
  • dare particolare rilevanza al project management e alla figura del responsabile per la trasformazione digitale, attuando le indicazioni di AgID relative a questa figura rispetto alla strutturazione degli uffici ed alle azioni da intraprendere per la digitalizzazione dei processi, oltre che dei servizi, in particolare a livello locale.

Summary

Imprese, PA e digitalizzazione devono essere tema di studio per il futuro.

Nel rapporto I-Com, Istituto per la Competitività sono state analizzate le caratteristiche del cloud computing e la sua configurazione in qualità di principale piattaforma abilitante della trasformazione digitale, che consente alle imprese e alle organizzazioni di estendere la propria capacità di elaborare, archiviare o accedere potenzialmente a qualunque mole di dati, e di usufruire di qualunque tipologia di servizi, anche estremamente avanzati, direttamente sui propri terminali. Inoltre, l’analisi mostra come l’adozione di tecnologie cloud da parte delle imprese e delle PA aumenti sensibilmente le probabilità di conseguire ricavi maggiori, in particolare IaaS e public cloud, ovvero servizi offerti da un operatore privato ad una molteplicità di imprese.

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